No, eeee, cercavo un bigliettino d’auguri … ma deh … questo è solo uno dei dieci scaffali al negozio Hallmark 😦
6 Responses to “Xmas gifts @ Mahnattan Mall”
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Mi stavo truccando allo specchio del bagno, a casa di Richard. Era giovedì mattina, il 16 dicembre, appena arrivata a NYC. Io, in tutta sincerità, mi stavo chiedendo che cosa ci fossi venuta a fare quaggiù.
Accanto a me c’era Miss Scarlet, la figlia di Richard e Nora, la bimba più sarcastica dell’universo. Mi scimmiottava ammirandosi anche lei al suo specchiettino, attaccato al muro all’altezza dei suoi cinque anni.
Deve essersi stufata, ad un certo punto. E allora ha guardato me, poi ha guardato la sua faccia nello specchio e ha detto: “Goodbye Myself”, e se n’è andata.
Ecco. Ho pensato. Questa sono io. Mi sono stufata, ad un certo punto. Di quello che avevo intorno. E allora mi sono guardata e in qualche modo devo aver detto anch’io “Goodbye myself”, e me ne sono andata. E ho lasciato nello specchio una me che, un giorno, vorrei non riconoscere più.
Sono qui per fare il soldato. Ah, e ovviamente per la mia carriera. Ma questa, come si dice, è un’altra storia …
Questo bollettino è stato pensato per tutti gli amici che ho lasciato a casa (ma che mi verranno a trovareeeeee) e che magari – forse – qualche volta – ci sta -ma non è detto si domandano che cosa ci faccio dall’altra parte dell’oceano, e se sto bene.
Lo spazio per i commenti sarebbe uno spazio per i commenti. Eh. Quindi sarebbe gradita anche l’interazione, anche perché, diciamocelo, a voi che ve frega di leggere del mio diario di bordo se non per rispondere a quelli che sono i miei pensieri per voi?
In ogni caso, se anche nessuno dovesse prendersi la bruga di venirmi a leggere, sticazzi. Questo rimarrà il riassunto illustrato della mia quarta vita. A New York. Ai posteri l’ardua sentenza. Goodbye Myself!
Cristo…sei nel posto più fottutamente metropolitano che esista nel mondo….(da notare anche il linguaggio in puro slang Americano….) il posto che ho sempre sognato,dove ho sempre immaginato il mio viaggio di nozze…e quello che nei miei sogni più remoti di bambino….vedevo come casa…quello che dal cinema è sempre stato proposto come patria dellla libertà…e dagli studenti come patria degli abusi e dei soprusi…sei nel meltin’ pot…ne fai parte,sei nella patria della finanza….da lì sono nati gli yuppies…esiste Soho,che è l’esatto contrario dell’omonimo quartiere di Londra…e anche per questo è un pò il paese delle eterne contraddizioni….mi viene quasi i brividi a sapere che questo messaggio sarà letto proprio lì…dove c’è tutto e dove non c’è niente….dove centinaia di anni fà molte persone emigrarono in cerca di fortuna….e ora i figli dei loro figli gestiscono le più grosse realtà della città…che dire…se non la spudorata nuda e cruda verità…io ti invidio…perchè ripudio il caos ma in realtà lo cerco…adoro la calma …ma mi elettrizza la frenesia che NYC sa trasmettere…Merry Christmas…e ora mi faccio un caffè lungo e continuo a girare sul web col Mac…perchè un angolo di America me lo sono ricreato anch’io…;-) UP THE EIGHTIES!!!
O Davide … Madonnina!
Tu non ci crederai ma ti pensavo proprio poco fa!Che buffo trovare il tuo messaggio subito dopo! Stavo a Bryant Park (strano, ci vado sempre) e mi sono fermata a vedere la pista di pattinaggio illuminata in mezzo ai grattacieli. o non hanno messo “Last Christmas” degli Wham!???Che, vero, è una delle canzoni più 80s che ci siano … praticamente non è Natale se non la senti almeno una volta! Allora mi sei venuto in mente … che buffo.
E tu. Mi hai fatto quasi piangere! Che dire … a quanto pare il nostro Piccolo Mondo (Antico, oserei aggiungere, ma senza disprezzo alcuno s’intenda, ma solo per amore delle citazioni classicheggianti)ci ha lasciato dentro una matrice che vedo più comune di quanto pensassi. Io non avrei saputo dire di meglio, se avessi dovuto esplorare e descrivere quella strana attrazione che ho sempre sentito per questo posto. E ora sì! Ci sono dentro! Ci sono entrata piano piano, in punta di piedi, facendomi delle abitudini prima di farmi dei giri turistici – la MIA biblioteca, il MIO caffè, i MIEI vicini di casa! – e cercando di prendere tutto quello che posso, con gli occhi, e con il cuore.
Quante cose, Davide! Sono appena rientrata a casa e pensa, sulla metro avevo accanto una che leggeva un libro in giapponese, uno che leggeva un libro in aramaico e uno che leggeva un libro in arabo. Come dici? ci sono anche in Italia?? 😉
Beh, in ogni caso … ne vedrò delle belle. Ogni tanto passa di qui, e nel caso tu avessi qualche giorno a disposizione, vieni proprio a trovarmi! Ma un po’ più avanti, quando avrò imparato un po’ più di cose e te le potrò far vedere.
Un bacino, e grazie!
…è quello il succo di tutto l’essere…l’integrazione…l’essere uguali e diversi….credo che la nostra sia forse l’ultima generazione che riuscirà a portarsi dietro nella vita un minimo di emozioni che non siano legate a stupide griffes di moda o chissacchè…comunque non ci credo che t’ho fatto quasi piangere,anche perchè se basta così poco mi metto a fare lo scrittore!;-)
…Sai cos’è la cosa che mi piace più fare…????Osservare tutto lo scorrere degli eventi che mi gira attorno…vederli crescere,come una creatura,intrecciarsi,lasciarsi,riprendersi…sai per esempio che il tuo fidanzatino delle elementari tra poco diventa babbo?buffo,eh…???e che io vivo a 60 km da Piombino e giro come una trottola tutti i giorni col mio lavoro?e che te abitavi a Roma ,ma per una irripetibile fatalità ti ritrovi a cercare di rintracciare degli Ebrei morti a NYC(?!?)
Io adoro tutto questo….semplicemente lo scorrere degli eventi che ci aspetta ogni giorno…
A presto Newyorkese….attendo notizie…
Buon Natale in ritardo
Davide
P.S. potevano avere un pò più di fantasia per la soundtrack alla pista da pattinaggio!!!
Il mio MAGARI fidanzatino delle elementari: non mi si è mai filata! Babbo? Ma come babbo? E come è successo!!! 😉
Osservare la vita è un compito difficile ed emozionante. Io se non prendo nota di qualcosa dimentico tutto un istante dopo che è successo. E’ per questo forse, che mi sento sempre così confusa e senza meta. Una pallina di un flipper, come diceva Dariuccio.
Vediamo dove andrò a sbattere stavolta 😦
Un bacino Davide, Buon Natale – e sì, ti porto le Baby Ruth quando torno! 😉
Chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d’esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un’inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili.
I. Calvino, non me la ricordavo.
Dunque….riguardo a come è successo,credo vagamente di avere un’idea…;-)mi ricordo che gli mandavi anche le cartoline quando andavi in ferie!Riguardo al fatto che osservare sia emozionante e che siamo delle palline di un flipper concordo a pieno,tra l’altro anch’io devo segnarmi tutto e proprio a questo proposito mi son fatto regalare un’ agenda per Natale,così evito di avere le tasche dei pantaloni piene di fogliettini!
Piccola postilla: Italo Calvino aveva dato praticamente un’anticipazione della definizione di Meltin’ pot…
Aspetto notizie dalla Mela…prendiamo questo post ormai come il nostro piccolo salotto pseudo – intellettuale(molto pseudo…)
Have a F***in’ new year, a presto!
D@vide
P.S. ringrazio in anticipo per il Baby Ruth!!!