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Moma! Zzzz …Zzzz

30 Jan

Brunch with Glenda, che però porellina j’è venuta a febbre, sicchè nel pomeriggio è rientrata@ the hostel. In the meantime, ho ricevuto un messaggio da Kristof, che mi invitava al cinema (no, bòni, c’erano anche Andreas e Albert, quello asutriaco e l’amico suo). Actually, non proprio al cinema via, ma ad una rassegna cinematografica al Moma. Che per noi che si lavora in un museo è gratis, ovviamente.

Il problema è che per fare i fighi e andare al Moma come i vip ci siamo sorbiti la mega rassegnona sul cinema della repubblica di Weimar 1919 – 1933. Pareva di essere al dopolavoro dove fantozzi guarda a forza la Corazzata Potemkin.

Un film pallosissimo banalissimo buonistissimo lunghissimo 92 minuti, quasi muto, con delle musiche odiose e dei personaggi idioti. I ragazzi se lo sono dormito quasi tutto. Io, puLLLtroppo, deformazione professionale, non ho potuto evitare di analizzare la fotografia, il montaggio, che era ovviamente notevole, come in tutto l’espressionismo tedesco, le implicazioni sociologiche e altri cazzi del genere. Quindi alla fine me lo sono anche goduto. Sono stata anche fortunata, perchè dell’intera rassegna era uno dei pochissimi film che non avevo già visto. Allego scheda film, per darvi un’ideina di quanto fosse tedioso, i Nazisti lo hanno sicuramente vietato per questo motivo!

http://www.moma.org/visit/calendar/exhibitions/1117

  • Hell on Earth

1931. Germany. Victor Trivas. 92 min.

Sunday, January 30, 2011, 2:30 p.m.

Theater 1 (The Roy and Niuta Titus Theater 1), T1

  • Hell on Earth

    1931. Germany. Directed by Victor Trivas. Screenplay by Trivas, based on an idea by Leonhard Frank. With Ernst Busch, Vladimir Sokoloff, Hugh Stephens Douglas, Louis Douglas. In this film, which was banned by the Nazis in 1933, five soldiers, finding themselves marooned together in no-man’s land, “discover they are separated…by language and uniforms, but otherwise they have the same thoughts and feelings. Why are they enemies?” (Felix Scherret, Vorwarts newspaper, December 1931). Courtesy of Deutsche Kinemathek. In several languages; no English subtitles. 92 min.

Decisamente molto più interessante la sosta al diner che abbiamo fatto dopo per riprendere le forze. Chebbellini che sono! Sulla strada del ritorno se semo  fermati un nanosecondo al negozio della Apple sulla 5th Avenue. Dice che è quello più grande del mondo, ma sappiate che è minuscolo, un buchetto. E poi, dire che era pieno zeppo di gente è dire poco, sembrava di stare al mercato del pesce. Capirai, vendono le stesse cose che trovi fuori e manco son messe troppo bene. Io me lo aspettavo enorme e sparkling, invece issa. Che sòla.

Chasing pirates

21 Jan

And … due cose. Oggi con Elizabeth abbiamo iniziato a sistemare l’archivio giù al terzo piano. Uno di quelli con gli scaffali che si spostano lungo dei binari – con la manovella. E’ terribilmente enorme, è incredibile, veramente l’applicazione pratica del manuale della museologia. Metterci le mani è semplicemente eccitante. Se poi, aperto uno dei mille mila cassetti dei documenti cartacei, ti trovi davanti decine e decine di edizioni autentiche del

Völkischer Beobachter

o dello Sturmer, beh, l’emozione non ha prezzo. Ti pare davvero che questa storia così recente non sia così mitologica come siamo abituata a vederla noi nei documentari. Non nego di aver provato un sinistro brivido ( o dovrei dire destro?) nel piegare e catalogare una Nazi banner. Non ne avevo mai vista una dal vivo.

Nota per i non addetti ai lavori – perchè credo che quando faremo il film su questa sceneggiatura verrà richiesta una precisazione:

Der Stürmer fu una rivista settimanale pubblicata a partire dal 1923 fino al termine del secondo conflitto mondiale (1945) dall’editore nazista Julius Streicher. Der Stürmer rappresentò un importante veicolo per la propaganda antisemita del Partito nazionalsocialista. Se il nome non vi dice niente, tenete conto che il Signor Streicher venne riconosciuto colpevole di crimini contro l’umanità e condannato alla pena di morte per impiccagione nientepopodimenoche al processo di Norimberga.

A differenza del Völkischer Beobachter, organo di stampa ufficiale del regime nazista, che cercò di trasmettere un’immagine di serietà, Der Stürmer utilizzò un violento stile scandalistico basato su menzogne, oscenità e volgari caricature, spesso a sfondopornografico, che mettevano in guardia la popolazione tedesca dal pericolo della «perversione giudaica».

Ah, last but not least: sto finalmente imparando il tedesco! Al momento, i numeri non hanno più segreti per me 😉 e so dire anche pèsca!