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The SUPERBOWL !!!!!!! (ma allora esiste davvero!)

6 Feb

Stavolta va detto. There’s no way like the American way.

Il SUPERBOWL è senza alcun dubbio l’evento più Americano dell’anno, è stato davvero esagerato goderselo. A parte il fatto che ho finalmente imparato le regole di questo incomprensibile gioco, è davvero difficile descrivere l’atmosfera che in tutta la città accompagnava l’evento. A casa Fong oggi era il compleanno di Landon, e i genitori, dopo il clown party, avevano organizzato un birra sul divano, come nel più classico dei telefilm.

Ma se non hai una casa americana dove guardare il match, che fai? Ovvio, vai al Pub Americano allestito per l’occasione. Quello con gli omaccioni – probabilmente i soliti di Wall Street – senza più il cappotto nero ma con la maglia del loro giocatore preferito, ma soprattutto la stazza del loro giocatore preferito. Birra, hamburger, birra, patatine fritte, birra, alette di pollo e birra.

Dopo la visita – di 4 ore – all’infinito Museo di Storia Naturale (100 mila volte meglio la Specola! Vale ti ricordi che bello? Quando torno voglio portarci la mi’ sorella subito!)  io e Andreas raggiungiamo Kristof ad Astoria, Queens, dove vive lui. Aspettiamo l’arrivo di Albert e raggiungiamo questo pub losco con poca luce e tanta gente, addobbato appositamente per l’occasione con poster e palloncini a forma di pallone da football (ne ho preso uno ovviamente, è qui in camera).

Guadagnamo un’ottima posizione al secondo piano, di fronte a uno dei 5 o 6 maxischermi disponibili. Anche noi ordiniamo birra, hamburger, birra, patatine fritte, birra, alette di pollo e birra. E poi, comincia lo spettacolo. Il che è semplicemente indicibile. Prendete la finale di un mondiale di calcio e moltiplicatela per un miliardo. Un miliardo, a proposito di numeri, gli spettatori sintonizzati. Un match che dura in totale la metà di una partita di calcio, ma uno show che dura almeno quattro ore. Christina Aguilera canta l’inno americano, John Travolta è il primo dei tifosi che le telecamere inquadrano con un passaggio tra la folla. Una quantità di commecials inenarrabile, praticamente uno spot ogni 15 – 30 secondi di gioco. Una serie di genialate pubblicitarie da premio nobel, così acute e divertenti da costituire di per sè un vero e proprio spettacolo. Guardate questa:

Pensate che gli slot erano sold out già lo scorso ottobre, ed ognuno di essi è costato $3.000.000! In assoluto gli slot più cari al mondo in qualsiasi tempo. Numeri da record, emozioni da record. All’intervallo tra il primo e il secondo tempo i Black Eyed Peas hanno tenuto uno show degno di Las Vegas, con delle coreografie eccezionali, una carica strepitosa, un passaggio di Usher ed un altro ospite mica tanto di scartino: appena appena Slash dei Guns’n’Roses. Noi altri si saltava tutti sul tavolo.

Ma poi capirai a noi ci sembrava di essere lì, no! Stasera tutti americani, io e Kristof abbiamo anche votato il giocatore più bravo al sondaggio ufficiale (e ripreso la nostra pausa sigaretta). Ci siamo fatti delle grasse risate e insomma,è stata una serata di quelle che non ce ne sono tante. A parte per una cosuccia: ad ogni pinta di birra ti davano un bigliettino per una lotteria che si teneva a fine serata al piano di sotto. Indovinate? Uno dei nostri 8 numeri è stato estratto. Però noi eravamo ancora su, non abbiamo sentito, e quelli sono andati avanti assegnando il premio al secondo estratto. Che superfave, altro che superbowl. Ci siamo giocati un televisone al plasma da 32″.

C.A. Parchi Val di Cornia Spa

6 Feb

Avviso di servizio. Alla cortese attenzione di tutto il personale della biglietteria del Parco Archeominerario di San Silvestro.

Quanto lo facevate voi il geode? € 2,50 ?

Secondo voi quanto vale questo geodino da salotto? 😉

American Museum of Natural History

6 Feb

Finalmente ce l’abbiamo fatta, dopo la terza domenica di seguito andata a monte, oggi siamo riusciti ad andare a vedere il benedettissimo Museo di Storia Naturale. Na chiavica. Si vabbè da un lato è bello perché è uno dei pochissimi musei qui che non è una soltanto una stupida collezione, un’accozzaglia di opere decontestualizzate tenute insieme da un mcm identificabile nei … mmm … come dire … SOLDI che le hanno comprate.

Qui si vede che il museo fa il verso ai musei didattici della scienza dell’Ottocento, quando il Positivismo aveva finalmente trovato le ragioni che tengono insieme tutte le cose e la nascita delle Nazioni europee – così come le conosciamo oggi, intendo – aveva imposto che esistesse un lugo ufficiale, il museo appunto, dove dar conto delle nuove conquiste della scienza (e delle guerre). Toh, sicché in due pattoni s’è fatto anche Museologia.

Peccato comunque che qui, come altrove – ma non a Londra, per esempio -l’evoluzione del Museo si è interrotta, e ci sono ancora gli Indiani d’America di cera in mostra come da Madame Tussaud’s. Dupalle via. Se non hai studiato museologia. Curiosità per i teledipendenti: Coso di Friends, come si chiama, Ross, lavorava qui come paleontologo.

Mansomma, in questa bella domenica di finalmente-sole, una visita al museo ci stava bene, specie se è affacciato su Central Park, come questo, e se c’è qualcuno con te che ti fa due foto ricordo (… meglio se avevo la macchina fotografica invece di questo minchia di Iphone. Next time).

Glenda è ancora malata, da circa un anno e mezzo, Kristof non si sa, Elizabeth ha la sua famiglia in visita. Sicché stamani siamo Italia-Austria: io, Andreas e Florian (amico suo, che è intern alla Survivors of the Shoah Visual History Foundation – quella si Spielberg, a Los Angeles, o mettici un toppino).

Il fossile di T-Rex di ‘Una notte al museo’
Sala dei diorami – questa è la mia cosa noiosa preferita. W Nadar!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Best Diorama Award 🙂
Eddai non fate della facile ironia sul ‘boy who loved the birds’ !
volevo farvi notare l’alto senso della Nazione …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Galleria ‘colli per il cappotto’
Il più grande meteorite mai trovato
Stibnite in scala 1:bimbo
Heart of Gold
Sequoia in scala 1: austriaco

Ammonite fossile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hall of biodiversity

FFFfffffffff !!!!!!!!!!

Very Important Plaza!

23 Jan

Stamani ho sentito Sofi e Chiaretta. Che strano effetto, mi sembra una vita fa.

Nel pomeriggio cogglenda (mi è venuto in mente che Glenda era una delle fate del mago di Oz, toh!) abbiamo cercato di visitare il Natural History Museum (Gora voi poi ci siete andate a quello di London l’altro giorno?). Megaritardo dei treni, sono arrivata che avevamo davanti solo due ore di tempo, e per le esposizioni (4 o 5), il museo, il planetario, il vivaio delle farfalle … beh, non ci sono sembrate abbastanza.

Abbiamo optato per una passeggiata e ci siamo fatte un bel pezzo in Central Park con la neve ( a terra) ed uno splendido sole.

Freddo verde, da non credere, almeno -20°C, a dire che il respiro, contro la sciarpa, diventava immediatamente ghiaccio. Infatti dopo poco siamo dovute entrare da qualche parte perchè avevamo completamente perso la sensibilità della punta di qualsiasi cosa.

Toh, guarda, la prima cosa che ci capita a tiro … o non è il Plaza Hotel?

Dice Glenda che qui (e altrove, in effetti) si può entrare negli alberghi, perchè le zone comuni sono aperte al pubblico. Io so assai, son di campagna …

Poi dentro, capirai, ci sono negozi (ma no di souvenir, di Prada), profumerie (quelle che vendono i pouf per incipriarsi il naso – una scatolina di cipria da viaggio da 3 cm di diametro profonda zero, a soli45 dollari e 50 dollari), c’è il negozio dei cappelli delle dive (quelli di Audrey Hepburn in colazione da Tiffany per intendersi).

Nella splendida meravigliosa sala da te European looking ( che stavo guardando in questa foto), il tea delle 5.00 costa $45 a persona, ma ti danno anche due biscottini eh! E in che piattini! Farebbero invidia persino ai topini di Cenerentola …

Mah insomma per oggi non l’abbiamo preso, diciamo che non ci andava granché. In compenso a gratis ci hanno offerto una discreta vista su due giovanotti – un po’ troppo bellocci per non essere gay – che abbiamo incontrato anche in seguito, dall’orrido-low-quality Abercrombie e Fitch.

Persi nella folla poi, ce ne siamo andate con le pive nel sacco in cerca di cibo.

Al ritorno io mi sono fermata da Richard, era il suo compleanno! Abbiamo mangiato la torta esageratamente buona, homemade by Nora and Miss Scarlett 🙂 Happy Birtday !!