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Lo sapevate? SAPEVATELO!

19 Jan

Probabilmente Richard non è pippone quanto me, ma decisamente storia, sociologia, filosofia e massimi sistemi sono il nostro argomento di conversazione preferito. A volte, se ci capita di prendere insieme la metro per andare in ufficio, riusciamo a saltare numerose fermate senza accorgerci di aver passato la nostra, da tanto siamo presi a parlare del Winckelmann, per dirne uno. A volte, non seguiamo neanche la trama dei film, quando sono da lui, perchè ci perdiamo  a discutere sulle inesattezze delle varie ricostruzioni storiche o scenografiche.

In una di queste interessantissime serate, recentemente, abbiamo parlato a lungo di Chuck Norris. E riga’, mettetevi a sedere. Io pensavo di aver visto tutto ma avevo dimenticato che qui siamo in America, e c’è sempre qualcosa di più. Richard mi ha aggiornato sui suoi recenti ingaggi, che lo vedono, ahinòi, impegnato nella televendita di un aggeggio per il fitness, come testimonial. Piuttosto degradante per la carriera, consueto segnale dell’essere arrivati alla frutta televisiva (vedi Giorgio Mastrota). Il nome dell’apparecchio è tipo Total Gym, andatelo a cercare su Gugol.

Ma … reggetevi forte … lo sapevate? Ultimamente Chuck Norris si è impegnato politicamente per la campagna dei repubblicani in Texas, ed ha sostenuto il candidato Mike Huckabee . In questo spot (ve lo dico perchè io alla prima non ho capito una parola in croce) Chuck Norris elenca i punti di forza del programma elettorale di Huckabee, e quest’ultimo elenca … i FACTS di Chuck Norris!!!!!! – mi pare il primo che dice sia proprio ‘Non c’è il mento sotto la barba di Chuck Norris, solo un altro pugno’. Sapevatelo:

Completamente fòri di cervello! Lo voglio di’ a Silvio!

And she’s like a baby, just learning how to play …

1 Jan

La festa è finita. Sono appena tornata dall’aeroporto, dove ho lasciato Lely che ora sta già volando verso l’Europa. Non sapevo che La Guardia fosse il nome di un sindaco di NYC, Fiorello La Guardia, in office, guarda il caso, dal 1930 al 1945.

Vabbè, prendo uno scassatissimo bus blu che dal Terminal mi riporta alla Roosevelt Avenue, nel Queens. Un quartiere duro e sciatto, dove non sembra una buona idea passeggiare da sola, e anche sull’autobus è meglio appoggiarsi al vetro e guardare fuori, oltre la condensa che lascia l’inverno, piuttosto che incappare negli sguardi di questi ispanici esaltati con le treccine ed il bomber (ve lo ricordate quando andava di moda da noi, il bomber??). La linea F della subway mi porta un po’ovunque, e da qui, stasera, mi riporta a casa. Quasi un’ora. Ma ho comprato Glamour, quello USA, che è ancora più inutile di quello Italia. Mi fermo anche al Save On Fifth, il negozino di cianfrusaglie sulla 5th Ave, a comprare uno struccante.

@ Vale Gori: ho trovato i cerchietti per le acconciature anni 50 🙂 Li fanno $9.90, ora li provo.

Mah, ora che Lely è andata via mi sento un po’ sola a tornare ‘a casa’. Così, in questa casa che non è mia (tanto per cambiare …), stasera mi pare tutto ancora più strano. Il quartiere è sempre molto tranquillo qui, e per strada incontro molte persone che rientrano per la cena. Sono per lo più coppie, hanno delle bottiglie di vino o delle cose in mano: immagino che siano stati invitati a cena per scambiarsi gli auguri per il nuovo anno, o semplicemente rientrano da una giornata trascorsa in compagnia e si portano qualcuno degli avanzi del pranzo per la cena.

Mmmm. Io cammino, e  mi viene in mente una canzone che mi ha fatto conoscere Guido, sarà stato il 1998, forse 1999, pensa te … (@Guido: te la ricordi? me la mettesti addirittura su una musicassetta!).

Il testo: http://www.cowboylyrics.com/lyrics/alabama/lady-down-on-love-4254.html

Passatemi la nota patetica, ma stasera mi racconta un po’ di me, e io lo scrivo perché poi altrimenti, come tutte queste altre cose successe, me ne scordo.

Arrivo all’incrocio con la 3rd, e come ogni sera, vedo la finestra di Richard accesa. E penso a Nora che prepara la cena, e a lui che starà salvando Scarlet da qualcuno dei fantasmi dello Scooby Show. E mi sembra che la luce della loro finestra stia lì, ogni sera, a segnare un traguardo che dovrei avere/vorrei avere davanti. Stasera sono un po’ triste, sì, e allora?